Giusto ventiquattro anni fa, in concomitanza con la presentazione della gamma Model Year 1992, la Porsche presenta la 968.
Questo modello conclude in bellezza l’esperienza Porsche con i motori a quattro cilindri raffreddati a liquido; iniziata nel Novembre 1975 con la 924 motorizzata Audi, questa iniziativa non ha mai convinto i Porschisti tradizionali, gente afflitta da un curioso morbo che per decenni ha causato loro forme di rigetto grave per tutto ciò che non avesse almeno sei cilindri e sistemati in coda.
Che poi oggi questi stessi personaggi abbiano decretato immenso successo ad un automezzo come la Cayenne rimane un mistero che cercheremo di sviscerare, semmai, in un’altra occasione.
Rimane il fatto che quella scorribanda della Porsche, iniziata appunto con la 924, verso segmenti inferiori di mercato ha avuto, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, buon successo perché non altrimenti si può definire la produzione di 329.349 “pezzi” dal prezzo comunque elevato.
Non vi è dubbio tuttavia che queste debbano comunque essere considerate, in prospettiva, Porsche “minori”, sia come collocazione commerciale sul mercato del nuovo che dal punto di vista collezionistico perché lo scarso interesse a loro riservato dagli appassionati più facoltosi si ripercuote inevitabilmente sulle loro quotazioni nel mercato amatoriale.
Con l’ultima rappresentante della famiglia delle quadricilindriche, la Porsche fa però le cose molto in grande, quasi a volersi scusare con i suoi clienti per avere insistito tanto su questa linea di modelli.
E così come con la 911 i sommi ingegneri di Zuffenhausen riescono a rendere vincente su strada e in pista un’auto con la distribuzione dei pesi di un martello, allo stesso modo riescono a rendere fluido, piacevole e brillantissimo un motore che ha i pistoni delle dimensioni di un boccale per la birra (quattro cilindri per tre litri di cilindrata significano 750 cmc per ogni cilindro).
Provare per credere! La Porsche 968 reagisce ai comandi dell’acceleratore con un’immediatezza che farebbe pensare a ben altri frazionamenti, senza vibrazioni avvertibili e con una notevolissima veemenza visto che i cavalli in gioco sono 240 a 6.200 giri/min (80 CV /litro: non male, eh!?).
Lo 0-100 viene così risolto in 6 secondi e mezzo e la spinta si ferma solo attorno ai 250 km/h; il tutto con la consueta parsimonia Porsche sul fronte dei consumi di carburante per cui è facile mantenersi attorno ai dieci chilometri per litro.
Come con tutte queste Porsche, liberate dal frastuono della ventola della 911, i viaggi saranno magari meno emozionanti ma sicuramente molto confortevoli, in un modo addirittura inaspettato su di una sportiva; la linea, poi, pur non essendo il piatto forte della 968, è sicuramente la più bella della famiglia: levigata al punto giusto, fa propri alcuni stilemi della magnifica sorellona 928 S4 e segnatamente la fanaleria posteriore particolarmente estesa e quella anteriore ribaltabile; i cerchi ruota e gli specchietti retrovisori tipo “Cup” presi pari pari dalla 964 (la 911 costruita dal 1989 al 1992) MY 1992 concludono l’opera.
Accanto alla versione “normale” disponibile sia coupè che cabriolet, la Porsche allestisce anche la versione CS (Club Sport), alleggerita di un centinaio di chili rispetto ad una 968 normalmente equipaggiata, dedicata ai clienti più sportivi: alla fine queste alleggerite senza alzacristalli elettrici, stereo, panchetta posteriore, climatizzatore, ecc, saranno 1.923 su un totale di 12.776 costruite.
Oggi sono particolarmente appetibili vista la frequenza con cui vengono organizzate sessioni in pista ( i cosiddetti “track days”) per gli appassionati; per questo vi possono venire richiesti anche oltre 30.000,00 Euro per una di esse contro i 25.000 di una ‘normale’.
Da notare che, se non siete tra i fortunati abitanti delle regioni che hanno ignorato la Legge di Stabilità 2015, queste Porsche vi costringono ad affrontare tutte le tasse del caso e quindi se la valutazione è già così alta , a nostro avviso, significa che finalmente è stata riconosciuta l’elevatissima qualità costruttiva e comportamentale di questa automobile; qualità non sconosciute alle progenitrici che invece, causa uno dei tanti misteri del mondo delle auto d’epoca, sono acquistabili a quotazioni anche sensibilmente inferiori: per esemplari perfetti si va dagli 8.000 Euro di una 924 fino ai 25.000, ma solo nel caso di una rarissima e velocissima 944 Turbo Cabrio da 250 CV, passando dai 18/20.000 Euro dove è possibile trovare buona scelta tra i modelli più diffusi (944 S, S2 e Turbo).
Avvertiamo che negli annunci è facile imbattersi in versioni “Targa” in realtà inesistenti: si tratta di una definizione errata che molti attribuiscono agli esemplari dotati di tetto apribile.
Per concludere una constatazione: osservando attentamente qualsiasi esemplare di questa famiglia di vetture si ha l’impressione che siano state costruite per durare in eterno, quasi siano state ricavate “dal pieno”: sono acquisti che raccomando caldamente.
2 Comments on “Porsche 968: ricavata dal pieno!”
E’ proprio vero, quando parla di Porsche si sottintende 911, che ha raggiunto ormai quotazioni diciamo irragionevoli (d’altra parte se c’è chi le paga…). Quelle a motore anteriore non sono affatto da trascurare, in particolare 944 e 968 che potrebbero forse essere, ancora oggi, every day cars, se l’esemplare risulta ancora affidabile. Costi di manutenzione inferiori alla 911?
I costi di manutenzione non possono essere inferiori a quelli di una 911 classica raffreddata ad aria poiché questi ultimi sono da utilitaria; lo dico con cognizione di causa perché ne ho posseduta una per nove anni. Diverso e molto il discorso in caso di revisioni in particolare del motore ove sulla 911 i costi sono senz’altro superiori.