FIAT  X 1/9  e  AUTOBIANCHI-BERTONE-RUNABOUT

Vittorio Falzoni GalleraniAuto storiche2 Comments

 

Non sono riuscito a risalire a quando o da chi sia stata propalata la notizia che la Fiat X 1/9 derivi dalla Autobianchi Bertone Runabout; certamente, da quel momento, questa ‘verità’ è stata acriticamente ripetuta da tutti e dappertutto ogniqualvolta si sia parlato della spiderina Fiat derivata dalla 128 Sport Coupé.

Il fatto che, in realtà, tranne essere ambedue vetture aperte con roll bar centrale mosse da un motore Fiat a quattro cilindri posto trasversalmente in posizione posteriore centrale, esse non si assomiglino quasi per nulla, evidentemente non ha spinto nessuno ad indagare sulla veridicità di tale assunto.

Prassi corretta, in questi casi, esige si faccia riferimento ai protagonisti della vicenda e, in seconda istanza, alla stampa dell’epoca; ora, visto che l’unico soggetto coinvolto nella genesi della Fiat X 1/9 ancora vivente è il Maestro Marcello Gandini, ed io non ho purtroppo la possibilità di intervistarlo (è mancato anche il comune amico ingegner Paolo Stanzani), in questa disamina mi baserò, oltre che sui miei ricordi personali, sull’attento esame delle cronache motoristiche di allora.

Ricordo, innanzitutto, che la Runabout, è un prototipo della Bertone, allestito su ‘telaio’ Autobianchi A 112 ma dotato di motore e cambio Fiat 128 1,1 litri, per il Salone di Torino del 1969; durante l’anno appena trascorso avevano debuttato ambedue i modelli coinvolti in questo progetto che si concretizza in una ‘barchetta’ priva di parabrezza e portiere con il muso a freccia ed i fari posizionati ai lati dell’arco di sicurezza dietro l’abitacolo.

Balzano all’occhio, sulla Runabout, due stilemi molto caratteristici e nuovi per la Bertone, non presenti sulla Fiat X 1/9 e invece visti poi su un’altra creazione di Gandini e cioè la Lancia Stratos; essi sono: l’andamento spiccatamente a cuneo della fiancata e quelle specie di conchiglie in rilievo sopra le ruote anteriori; una parvenza delle quali si può ancora individuare, ad esaurimento del filone, anche sulla NSU Trapeze del 1973.

Rimane la piccola cuspide al centro del muso ma, oltre ad essere condivisa dagli altri due progetti citati e ad essere molto meno pronunciata, mi pare veramente troppo poco per parlare di ‘derivazione’ di un modello dall’altro.

 Ciò che invece è impressionante è l’aspetto della De Tomaso 1600 presentata al Salone di Torino del 1971: una vera anticipazione di quella che sarà, di lì ad un anno, la Fiat X 1/9; su queste due auto sono praticamente uguali: l’impostazione ‘Targa’ della macchina, la posizione del motore, i fari a scomparsa (oltre tutto di identica forma), la foggia della presa d’aria del radiatore anteriore, i paraurti, le griglie davanti alle ruote posteriori, le proporzioni dell’auto, lo ‘scasso’ della lamiera a metà fiancata. Incredibile!

Come tutti sanno si tratta di una creazione di Tom Tjaarda per conto della Ghia che, al Salone di Torino del 1971, aveva lo stand adiacente a quello della Bertone.

A questo punto della storia si è, come dicevo, innestata una narrazione che termina affermando, in estrema sintesi, che Tjaarda avesse visto, di straforo, il prototipo della X 1/9 e che Alejandro de Tomaso, da lui avvertito, avesse deciso di industrializzarlo prima della Fiat, usando un suo telaio derivato da quello della ‘Vallelunga’, per ‘fare un dispetto’ alla Casa torinese.

A questa tesi si contrappongono, a mio avviso, alcune considerazioni che espongo:

  • Considerando che, per allestire ex novo un’automobile funzionante, compresi i tempi di decisione, occorre almeno un anno e mezzo, è difficile pensare che, nel Marzo del 1970, due anni e mezzo prima del suo debutto, il prototipo della X 1/9 avesse già delle sembianze talmente definite da potercisi ispirare in maniera così netta.
  • Ancora nel Luglio 1972, esso circolava con una camuffatura pesantissima che non lasciava trasparire assolutamente la linea
  • Anche ammesso che Tjaarda avesse potuto vedere il prototipo senza camuffature, credo che neppure un designer di primo livello come lui potesse riuscire a ‘copiare’ un’auto con questa fedeltà solo sulla base di un avvistamento, per quanto prolungato ed a macchina ferma
  • E’ noto che de Tomaso, nella sua fabbrica di automobili, era sempre in equilibrio finanziario precario, tanto da usare per le sue Pantera componenti provenienti dalle Fiat e dalle Ford di grande serie.
  • Il ‘dispetto’ alla Fiat mi sembra quindi una sciocchezza che de Tomaso, che non era assolutamente uno sciocco, non avrebbe mai fatto anche se avesse potuto permettersela, cosa che non era.
  • Mi pare più corretto pensare, quindi, che la 1600 Spider sia stata assemblata sperando che la Ford, Casa costruttrice del motore che la muoveva e con la quale de Tomaso ha sempre avuto rapporti altalenanti, glie la facesse produrre in piccola serie

Concludo, quindi, che, a mio avviso, la Fiat X 1/9 sia stata ispirata, nella sua definizione, dalla de Tomaso 1600 che Giovanni Agnelli vide ed apprezzò al Salone di Torino del 1971 e che indicò a Nuccio Bertone, presente nello stand a fianco, come ottima idea per la Fiat ‘128 Spider’ che in quel momento era in fase di sviluppo; a quel punto Gandini, per una volta nella sua geniale carriera, complice il poco tempo a disposizione e la necessità, per la Bertone, di compiacere l’Avvocato, ha deciso o, più probabilmente, è stato indotto ad ispirarsi al lavoro di un altro.

Conferma di quanto da me asserito la si può trovare nei fascicoli di Quattroruote  di Luglio 1972 pagg. 63-65, dove si trova una prima anticipazione della Fiat 128 Spider illustrata da disegni dell’auto definitiva e da foto dei prototipi camuffati su strada (vedi Foto); di Ottobre 1972 pagg. 86-89, dove si vedono le prime foto ‘rubate’ e  dove vi è un accenno, nel testo, ad una linea ‘non del tutto inedita’ e, infine di Dicembre 1972 pagg. 72-83, dove la vettura, finalmente chiamata Fiat X 1/9, viene illustrata approfonditamente in un servizio di rara bellezza con tanto di mini poster.

Ebbene: in tutte queste occasioni mai viene citata l’Autobianchi ‘Runabout’; circostanza che, anche in assenza dei miei ricordi personali di diciottenne appassionato di automobili relativi alla polemica che suscitò la somiglianza con la de Tomaso dell’anno prima, sarebbe sufficiente, a mio avviso, a smontare la tesi di quella ‘derivazione’ oggi ripetuta ad ogni piè sospinto.

 

 

 

 

 

2 Comments on “FIAT  X 1/9  e  AUTOBIANCHI-BERTONE-RUNABOUT”

  1. Ho visionato di persona documenti Bertone dell’epoca. Nel 1969 gia’ disegni tecnici di una X1/9 pressoché identica al modello uscito nel 1972.

    1. Molto interessante; non avrebbe mica fatto una foto? sarebbe un contributo prezioso.

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