ancora sull’elettrico

Vittorio Falzoni GalleraniAuto attuali1 Comment

ANCORA SULL’ELETTRICO

Tempo fa ho acquistato il primo numero del nuovo mensile ‘l’Automobile’ edito dall’Automobile Club Italiano.
In chiusura ho trovato un articolo del direttore di Quattroruote e Ruoteclassiche Daniele P.M. Pellegrini nel quale egli invita i lettori a valutare la transizione cosiddetta ‘ecologica’ senza fanatismi, ovvero senza che si formino due tifoserie l’una contro l’altra armate a difesa del termico o dell’elettrico.
Invito del tutto condivisibile anche quando sottolinea la complessità di un tema non affrontabile senza i necessari approfondimenti ed in presenza di preconcetti.
Tutto bene, quindi, tranne che un invito così garbato non dovrebbe contenere le false informazioni che invece vi si trovano: come quella che il Parlamento Europeo abbia già deciso irrevocabilmente il bando alla vendita di vetture con motore endotermico a partire dal primo gennaio 2035.
A me risulta, infatti, che nel 2026 sia prevista una sorta di riflessione generale sul tema da parte di questo Organismo e, qualora la maggioranza politica che lo sostiene fosse cambiata (elezioni nella primavera del 2024), chi può dire oggi quali saranno le conclusioni di tale verifica? Primo punto.
Secondo punto: in un recentissimo articolo su Quattroruote, lo stesso Autore dichiarò che i ‘nemici’ dell’elettrico non devono farsi illusioni su di una ‘retromarcia’ delle Case su questo tema, in quanto i loro investimenti in questa tecnologia non consentirebbero ormai più alcun ripensamento.
Ecco: anche qui, secondo me, non viene detta tutta la verità poiché mi sembra impensabile che colossi come Volkswagen, Stellantis, Daimler Benz e BMW non ritengano di tenere in produzione anche linee di modelli ‘termici’ per tutta quella parte del mondo che al passaggio all’elettrico non sta nemmeno pensando: parlo di mercati in grado di fare grossi numeri tra i quali un intero continente che racchiude in se le più interessanti prospettive future di crescita: l’Africa.
E’ inoltre di queste settimane il rilancio del Diesel da parte di Mercedes Benz e Mazda in quanto ormai acclarato che, con l’attuale tecnologia, nessun grande (o medio aggiungo io) viaggiatore può pensare di passare ad un’auto a batteria e che i motori Diesel consumano infinitamente meno dei benzina anche ibridi.
Quindi, a mio avviso: sì alla serenità d’animo nel confronto da ambo le parti; sì ad una integrazione di tecnologie che portino ad una vera diminuzione dell’impatto ambientale: per esempio l’elettrico a batteria per piccoli e medi veicoli da piccolo cabotaggio.
Ma, allo stesso fine, invece di accanirsi sempre sull’automobile che molto ha già dato passando da Pre Euro ad Euro 6d, la politica tenti anche di mettere in campo una seria riflessione sull’intero comparto della mobilità.
Penso in primo luogo ad un totale ripensamento della movimentazione delle merci che tolga dalle strade una parte significativa del numero impressionante ed incomprensibile dei TIR oggi circolanti.
Penso ad una campagna di informazione che inviti a riflettere le tante persone che, partendo dalla mia Emilia Romagna approfittando dei voli low cost, si recano in Spagna per una festa di laurea oppure in Sicilia a mangiare il pesce.
E infine la promozione di un nuovo modello di comportamento che induca i cittadini ad usare la propria auto con un minimo di raziocinio ritornando a considerarla per quello che è e cioè un formidabile strumento di libertà individuale sulle medie distanze e, spesso, anche un oggetto di passione come sicuramente è per coloro che leggono queste mie parole.
Con una bicicletta a pedalata assistita per esempio, qualsiasi città anche non pianeggiante può essere vissuta utilmente lasciando l’auto in garage; così come può essere affrontato qualsiasi spostamento al di sotto dei dieci chilometri, almeno nella bella stagione.
Insomma: molto si può tentare di fare per ridurre l’inquinamento senza imporre per Legge una costosissima tecnologia che, se e quando sarà veramente valida, si affermerà da sé come è sempre accaduto.

One Comment on “ancora sull’elettrico”

  1. Quanto sono d’accordo… per me l’auto e’ passione, nel traffico diventa però un patimento . Tutta la settimana nella mia Firenze giro in bici. Sabato e domenica invece mi godo l’auto fuori porta.

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