Il cambio Porsche G50

Vittorio Falzoni GalleraniAuto storicheLeave a Comment

Oltre al pregiudizio sui cambi Tiptronic e Tiptronic S, disponibili sulle Porsche 911 (il primo a partire dalla versione 964 ed il secondo a partire dalla versione 996 del 1997) che ho tentato di contrastare con un articolo del maggio 2021, vi è un altro luogo comune, diffusissimo nella letteratura che tratta della Porsche 911, che coinvolge ancora il suo sistema di trasmissione.

Ogni volta che si parla di consigli per l’acquisto di una Carrera 3.2 non si trascura infatti mai di evidenziare la maggiore appetibilità degli esemplari dotati del cambio ‘G50’, quello con la retromarcia accanto alla prima disponibile dall’anno modello 1987:

Rispetto a quelli equipaggiati con il precedente ‘915’:

Quando questa successione ebbe luogo, in effetti, portò solo vantaggi poiché la manovrabilità della leva risultò migliorata e l’adozione del sistema idraulico di azionamento della frizione azzerò i rischi di rotture del cavo di comando e la necessità di regolazioni dello stesso, diminuendo contemporaneamente lo sforzo al pedale.

Tutto questo è assolutamente vero però solo ad auto nuova poiché la stratosferica qualità costruttiva della Porsche, ha evitato per decenni agli utenti il rischio di olio sulle scarpe e di pedale a fondo corsa per usura dei componenti della pompa.

Oggi però, che la più giovane delle Carrera 3.2 ha trentacinque anni, quelle elencate non possono più essere certezze e quindi ecco che la semplicità di un robusto cavo di comando, facilmente ed economicamente sostituibile, può trasformarsi in un vantaggio.

Se poi rivolgiamo la nostra attenzione alla versione Cabriolet (una delle più belle Porsche di ogni tempo: sia detto per inciso) esistono altre due motivazioni che consigliano di valutare con molta benevolenza gli esemplari con cambio tipo 915; vado a spiegare facendo prima una premessa.

La Porsche Carrera 3.2 sarà, a mio avviso, protagonista di una carriera luminosissima presso gli appassionati poiché, a fronte di prestazioni estremamente godibili in assoluto e confort di marcia più che buono per una sportiva di tale calibro, è ancora un’auto costruttivamente molto semplice e facile da tenere in efficienza ai massimi livelli (attenzione: ho detto facile non economico).

 

Infatti, i soli componenti che danno grattacapi difficilmente risolvibili ai loro proprietari sono quelli più ‘moderni’ e cioè il condizionatore d’aria e la capote elettrica della cabriolet; ed ecco che, a questo punto, ci ri agganciamo al cambio G50: alla sua introduzione, infatti, corrisponde l’adozione della capote elettrica di serie sulle Cabriolet con i citati rischi di malfunzionamento.

Inoltre, la capote ad azionamento manuale presenta un’altra piacevole prerogativa: il lunotto più grande ed abbattibile attraverso una cerniera Lampo che offre così la possibilità, aprendo i cristalli laterali, di viaggiare praticamente immersi nella natura con solo una tendina sulla testa; cosa che, in certi orari di una giornata estiva, fa molto comodo, provare per credere.

E infine non crediate che la scelta di un’esemplare di 911 Carrera 3.2 con cambio vecchio tipo comporti chissà quali rinunce sul piano della guida: ricordatevi che i mitici sincronizzatori Porsche, che tanta felicità regalano agli Alfisti attraverso il ‘coltello nel burro’ del cambio delle Giulia e derivate (altro mito in questo caso però totalmente giustificato), qui sono comunque i protagonisti.

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