Questa volta voglio parlare della Alfa Romeo Giulia un po’ più diffusamente, anche se l’ho già fatto in qualche intervento; e lo faccio perchè è un’auto che mi sta molto a cuore vedendola, in qualche modo, come la protagonista della vera riscossa di questo Marchio. Intanto devo rilevare, con mia grande soddisfazione, che essa è già balzata al primo posto del segmento nelle immatricolazioni italiane, spodestando le solite’regine’ BMW e Audi; tuttavia, nonostante questo, continuo a sentire troppo spesso dei commenti piuttosto sprezzanti su di lei.
Il primo è che la sua linea non sarebbe molto originale; insomma: assomiglierebbe alla Maserati Ghibli…Ma, domando io…e questo sarebbe un difetto!!!??? Come ho già avuto modo di dire credo che nessuno si lamenterebbe se la propria moglie assomigliasse a Monica Bellucci e, scendendo proprio sul pratico, Alfa Romeo e Maserati sono due marchi dello stesso Gruppo e quindi cosa ci sarebbe (o c’è: e va bene!) di male. Le nostre strade, e bene ricordarlo, pullulano di Audi che, complice il continuo aumento delle dimensioni ad ogni nuova serie, sono ormai indistinguibili fra di loro; sfido chiunque a riconoscere al primo sguardo un A4 da una A6, berlina o Avant che siano. E non mi si dica che Volkswagen, Audi e Skoda non si assomiglino tra di loro.
Pare poi, in certi ambienti, che il prestigio dell’Alfa Romeo non sia ritenuto adeguato a fare concorrenza ai Marchi prima citati ai quali viene aggiunto, e con giusta ragione in questo caso, la Mercedes Benz; ecco: tranne quest’ultima, e per quanto i successi sportivi non manchino neppure per le altre due, le nostre rivali tedesche sono ben lontane dal avere accumulato la mole di successi agonistici dell’Alfa Romeo nella sua storia. E, se il prestigio automobilistico non viene dallo sport, da che cosa viene? Qualcuna delle concorrenti è stata forse fornitrice di una qualche Casa Reale? Qualcuna ha presentato, nel corso della propria storia, modelli come la Miura o la Countach, capaci di far invecchiare di colpo l’immagine delle auto contemporanee? La risposta è no: quindi, sul prestigio, match pari; a meno ch,e per dare una misura del prestigio non si prenda a riferimento il parcheggio del Golf Club: un terreno sul quale non mi cimento.
Due obiezioni sono, invece, fondate: manca una SW, e a questo si spera che l’Alfa Romeo provveda presto, e poi la trazione integrale per le ‘Veloci’; qui sicuramente il gene della Fiat, che tante Alfa a trazione anteriore ci ha propinato per troppi anni, ha avuto il suo peso….Ma come!!?? Proprio oggi, quando i controlli elettronici consentono di annullare i danni provocati da chi non sa guidare, viene imposto l’aggravio di peso e la complicazione costruttiva che la trazione integrale comporta, alla più riuscita versione della Giulia?
Ma santo cielo: se è a trazione posteriore la Quadrifoglio da 510 CV, possibile che i 280 della ‘Veloce’ a benzina, che avrebbe potuto dare ai comuni mortali sensazioni almeno echeggianti a quelle elargite da quella magnifica belva, necessitino di tutto l’armamentario che la trazione integrale si porta dietro? Vogliamo ancora scimmiottare l’Audi? O sembra ai progettisti che lo sfrecciare a 130 km/h sulle autostrade, metti pure d’inverno e con (ohibò!) gli pneumatici estivi, necessiti di tanto controllo? Nevica molto dalle loro parti? O nei cervelli di quelli del marketing? Insomma, se si voleva offrire il ‘Q4’ almeno che fosse stato a richiesta.
Ho detto tutto, con la gioia di vedere finalmente una vera Alfa Romeo di nuovo ‘in pista’, con la soddisfazione che ho manifestato all’inizio per il suo successo e con le critiche che un appassionato non può esimersi di fare nella speranza siano costruttive (leggi una ‘Veloce’ 2WD). Rocordate: anche la Porsche, nel 1988, sembrò decidere che la 911 avrebbe dovuto continuare con la trazione integrale; loro, per capire che avevano ‘toppato’, ci misero poco più di un anno. Vediamo i tempi di reazione dell’Alfa Romeo.
5 Comments on “VOGLIO PARLARE DELLA GIULIA”
Sono completamente d’accordo.
Mio padre ha avuto due Giulia ed un’ Alfetta che ho potuto guidare da giovane neo patentato.
Per me qualche tentativo in più di ripresa dei motivi stilistici dei “musi” del passato poteva essere fatto anche nelle alfa recenti, vedi Giugiaro con la bellissima e sfortunata 159.
Automobilisti come tuo padre costituivano un bacino d’utenza che andava continuamente salvaguardato e coccolato con modelli in continuità con la tradizione dei due che hai citato. Fortunatamente, all’errore delal trazione anteriore imposta per quasi venticinque anni, l’Alfa Romeo non ha affiancato quello di proporre macchine brutte; dopo la 155, non esattamente Miss Mondo, 156, 147, 916, 159, GT, Brera, Mito e Giulietta non hanno certo nulla da invidiare, sul piano dello stile, alle concorrenti; anzi…
Hai perfettamente ragione. Rambo è d’accordo.
Ciao.
Lo sapevo: da buon ‘Alfista’ non poteva che essere d’accordo con me; mi fa molto piacere, comunque, la sua approvazione dichiarata
auto finalmente molto valida, che non esiterei a comprare se fosse adatta alle mie necessità. Temo però che avrà vita difficile e non riuscirà a fare grandi numeri:
– gamma limitata come motorizzazioni ed assenza della station;
– mancanza di un modello d’attacco per le flotte aziendali
– arriva in ritardo, quando molti possessori di 159 (ma la migrazione era già iniziata con l’uscita di produzione della 156) le hanno già sostituite con prodotti della concorrenza; una volta perso un cliente, non è certo facile riconquistarlo