Quando scrissi il mio precedente articolo sulla transizione elettrica a batteria per le automobili, preconizzavo che la interruzione totale della produzione di auto con motore endotermico nel 2035 non era pensabile.
A quella data troppi mercati importanti le avrebbero ancora richieste a lungo; ovviamente ero convinto delle mie ragioni, altrimenti non avrei scritto quelle parole, ma sinceramente non pensavo che le prime conferme arrivassero così presto.
Leggo ora, infatti, della allarmata conferenza stampa di Luca De Meo, amministratore delegato del gruppo Renault, in apertura del Salone di Ginevra, durante la quale invita l’Europa a non tornare indietro sulle proprie decisioni in quanto lui ha già investito oltre dieci miliardi di Euro nel nuovo sistema di trazione.
E aggiunge una chiosa che suona pressapoco così: sennò hanno fatto meglio quelli che sono stati ‘alla finestra’ o, quantomeno, non si sono precipitati sull’elettrico con la sua stessa libidine.
Ora: l’ultimo compenso conosciuto di Luca De Meo è quello del 2022 pari ad € 3.200.000,00 (tremilioniduecentomila/00); e, per quanto sia evidente che nessuna retribuzione ti può mettere al riparo dagli errori, dovrebbe essere altrettanto chiaro che i successi e gli svarioni, a questi livelli dirigenziali, sono solo ed esclusivamente merito o demerito tuo.
Se qualche altro manager non di secondo piano, come Akio Toyoda per esempio (presidente della Toyota Motor Corporation: primo fabbricante al mondo di automobili), aveva messo in dubbio tutta questa corsa alla automobile/telefonino, avrebbe dovuto farlo anche De Meo.
Era infatti a tutti noto che: innanzitutto nel 2024 vi sarebbero state le elezioni europee ed i personaggi alla Franz Timmermans, cioè i promotori del cosiddetto ‘Green Deal’, stavano perdendo consensi e poi che nel 2026 vi sarebbe stata comunque una verifica della situazione a livello europeo, con tutti i soggetti interessati.
Ed era anche noto che, allo stato attuale della tecnologia, le auto alimentate a batterie non rispondono, se non in rari casi, a tutte le normali esigenze di chi le usa; un esempio: recentemente una mia Cliente detentrice di una Renault Zoe mi ha raccontato di esserne molto soddisfatta circolando nella città lombarda in cui risiede ma che, per andare a trovare sua sorella residente sulle colline liguri, ha preferito noleggiare una bella Fiat Panda con motore tradizionale.
Come andrà a finire dopo la fatidica data del 2035 non è ancora chiaro perché nessuna delle due evenienze citate appena sopra si è ancora verificata ma una cosa è certa: se non sei più così sicuro dei tuoi investimenti la colpa è tua, caro dirigente da sedicimila Euro per ogni giorno lavorativo, non dell’Europa che ritengo sia padronissima di rivalutare i propri programmi in base ai sempre possibili mutamenti delle circostanze.
Sbagliare, come detto, è possibile per tutti; dare la colpa agli altri invece non è bello; tra l’altro, per essere prudenti, bastava dare ascolto a me.