La pericolosa deriva della tecnologia in auto

Vittorio Falzoni GalleraniAuto attuali2 Comments

Non molto tempo fa rileggevo su di un vecchio fascicolo di Quattroruote, anni 1977/78, critiche all’appena presentata Alfa Romeo Giulietta, quella con la codina all’insù, relative alla posizione dell’autoradio giudicata troppo bassa, fuori dallo sguardo del guidatore e quindi potenzialmente responsabile di pericolose distrazioni.

Osservazione molto sensata poiché ricordo che era veramente così, avendone io acquistata una color testa di moro che mi fece temporaneamente odiare l’Alfa Romeo per l’imbarazzante grado di finitura.

Ma questo non c’entra nulla, è solo un ricordo della mia giovinezza quando questa posizione dello ‘Stereo’ non creava certo problemi: si smanacciava alla cieca, tanto c’era solo da gestire la musicassetta o da selezionare i sei, al massimo, programmi pre selezionati in FM.

Ma ciò non toglie che la citata critica di Quattroruote fosse condivisibile e, soprattutto, confermasse il ruolo di questa rivista quale ‘faro’ dell’automobilista appassionato ed evoluto.

Ruolo che provocò in me l’abitudine ad acquistarla a prescindere, tollerando la sempre più stupida invadenza di termini inglesi quando non necessari; certo che, quando lessi ‘shortage’ anziché ‘scarsità’, la mia fedeltà vacillò non poco.

Fedeltà che non ha però potuto resistere alla supina accettazione ed approvazione delle automobili a batteria fino a metterle in copertina; decisi in quel periodo che non avrei più comprato la rivista.

Un po’ mi mancava e, quando finalmente a giugno 2024, la copertina è stata dedicata alla Mini Cooper con il motore tradizionale, l’ho comprata con gioia e devo dire non me ne sono pentito: qualche articolo interessante, pur se ormai invariabilmente funestato da termini inglesi, l’ho trovato.

E’ stata però proprio la Prova su Strada della Mini Cooper che mi ha fatto sobbalzare sulla poltrona ed ha ispirato questo mio pezzo; nel descrivere il cosiddetto ‘infotainment’ (che già in se stesso mi pare una bestialità) si apprezza la nuova funzione della strumentazione che, a forma di disco a 33 giri, permette con le dita di ‘scretchare’ i brani come fa il DJ in discoteca.

Ora: che si tratti di un pezzo di tecnologia straordinario è  fuor di dubbio ma che un arnese del genere sia piazzato su di un’automobile mi sembra pazzesco; e che Quattroruote, invece di bollarlo come un’assurdità foriera di pericolosissime distrazioni, ne sottolinei la ‘simpatia’ mi fa pensare che si sia persa la strada maestra.

Non si fa che dire di volere limitare i morti ed i feriti sulle strade e poi che si fa!? Si accetta che sulle auto di oggi si possa fare di tutto fuorché guardare la strada. Una volta scrissi su FB che mi sarebbe sembrato opportuno fare in modo per Legge che tutti questi dispositivi non fossero utilizzabili con l’auto in movimento.

Fui sommerso dalle critiche: ‘non si può negare il diritto delle persone alla comunicazione’ era in sostanza la critica alla mia proposta; molto bene: per salvaguardare questo diritto rinunciamo pure a quello alla sicurezza propria e degli altri.

E’ confermato da decine di studi che il maggiore fattore di incidenti è oggi la distrazione e lo possiamo verificare quotidianamente viaggiando: chi di noi non ha assistito a scene che si sono risolte bene per puro miracolo ‘grazie’ a guidatori intenti a scrivere una mail.

E questo quando va bene: ho sentito che un bus della ‘Flixbus’ è stato protagonista di un incidente con feriti nel quale pare che l’autista stesse guardando un film.

Insomma: beati i tempi in cui un’autoradio troppo bassa dava adito a critiche per la rinuncia che il suo uso comportava sul piano della sicurezza; allora si apprezzava il piacere di guidare e si godeva anche del panorama che si srotolava attorno a noi. Pensate un po’.

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