Quando un modello di automobile, come la 911 della Porsche, rimane in produzione per trentaquattro anni (1964-1998: a nostro parere la produzione della 911 è finita quando l’ultimo
esemplare di 993 ha lasciato le linee di montaggio) è inevitabile vi siano versioni più o meno riuscite; tra le prime vi è senza dubbio alcuno la Carrera 3,2 entrata in produzione il primo Agosto 1983 come “model year”1984 secondo la tradizione della Porsche.
Ma per quale motivo consideriamo questa versione tra le migliori dell’intero albero genealogico? In primo luogo perché rappresenta lo stadio evolutivo finale del concetto originario della 911 che, in estrema sintesi, vuole dire massima efficacia con la massima semplicità costruttiva.
Ha poi visto la sua parabola produttiva chiudersi nel 1989 con le ultime Speedster e quindi appena in tempo per sfuggire all’invasione dell’elettronica ormai incombente; l’unica sua concessione a questa nuova tendenza risiede nell’impianto integrato di accensione ed iniezione Bosch Motronic, un componente che indubbiamente ha semplificato la vita agli utilizzatori di questa vettura ed ha reso il motore ancora più “rotondo”.
Niente ABS, controllo di trazione, ESP, airbag e quant’altro ha viziato gli automobilisti moderni; certo, alcune di queste lacune nel campo della sicurezza non sono del tutto apprezzabili ma il conto torna comunque in attivo pensando a quanto invecchiano male certe componenti e quindi quanti grattacapi vengono risparmiati oggi agli appassionati che si trovano a giocherellare con questi oggetti ultraventicinquennali.
Il motore della Carrera, poi, ha raggiunto un grado di affidabilità tale da rasentare, se ben assistito, l’immortalità; il segreto sta nell’adozione del blocco motore e dell’albero a gomiti della versione Turbo accompagnata da un nuovo tenditore idraulico delle catene di distribuzione che ha dimostrato nei decenni di essere in grado di scongiurare qualsiasi rottura; la potenza specifica di 72 Cv/litro, abbastanza contenuta per un motore sportivo di questa levatura, contribuisce poi a rendere le sollecitazioni a questo motore, lubrificato con nove litri d’olio, del tutto trascurabili.
Notevolissime, invece, le prestazioni consentite dai 231 Cv del grosso boxer, accoppiate ad un corpo vettura compatto e leggero proveniente direttamente da due decenni prima quando doveva essere smosso da un propulsore di soli due litri; circa 250 km/h e 6 secondi nel classico 0-100 sono numeri interessanti ancora oggi e che rendono la guida di una Carrera estremamente piacevole.
Numeri praticamente sovrapponibili a quelli espressi dalla successiva incarnazione della 911, quella 964 che rappresenta uno dei più importanti passi avanti nella storia di questa auto leggendaria (recentemente ha vinto anche la classifica delle migliori 50 automobili di tutti i tempi stilata dal mensile britannico “CAR”) ma che, inevitabilmente, porta con sé anche la perdita della “purezza” originaria.
Come tutti sanno la Carrera 3,2 è stata disponibile in versione coupé, cabriolet e Targa; ognuna ha i suoi pregi e i suoi difetti rispetto alle altre con la Targa che però ha l’unico vantaggio di essere forse la più bella delle tre dal momento che il tettuccio è una “bestia” difficile da addomesticare.
Se è in condizioni meno che perfette la tenuta all’aria diventa precaria ed il rumore, a vettura chiusa, diventa più elevato che sulla cabrio e poi se, durante una gita con il bagagliaio pieno, si decide di scoprire la vettura non si sa dove metterlo.
In sostanza la Carrera 3,2 impone, a nostro avviso, una scelta: o di qua o di là (fermo restando che è poi la qualità dell’esemplare a fare la differenza).
Altri consigli riguardano la dimensione delle ruote che preferiamo, pur sempre del tipo Fuchs “fucinato”, nella più piccola misura di 15” che rende la vettura più confortevole e silenziosa; i cerchi da 16”, viceversa, migliorano senz’altro la tenuta di strada se si intende andare davvero forte: cimento che però sconsigliamo vivamente a tutti coloro che non abbiano un passato da pilota da corsa. E’ senz’altro vero che la 911 non è un’auto da passeggio: certo, il motore è super elastico ma è tutta la macchina che, andando piano nel traffico, appare “opaca”; l’ideale, quando si può, è goderla al 70/80 % delle sue potenzialità; così facendo il cambio scorre perfettamente, lo sterzo diventa perfetto e si sta già andando fortissimo: è meglio accontentarsi.
La Carrera 3,2 è disponibile anche catalitica con potenze dichiarate di 207 Cv (dal 1985) e 217 (dal 1987) ma, al volante, la perdita di potenza appare anche più pesante: visto che essere una “Euro 1” non porta grandi vantaggi in termini circolatori, consigliamo di evitarle; tanto, se abitate in una grande città non potrà mai essere la vostra unica auto (purtroppo).
Oggi una Carrera 3,2 molto bella costa attorno ai trentacinquemila/quarantamila Euro: la Targa è un po’ meno facile da vendere ma ciò che conta, come detto, è lo stato d’uso.
Importante: le quotazioni sono in netta crescita.