L’Alfa Romeo 155 è del 1992, quindi già storica a tutti gli effetti; ultimo frutto, in fatto di berline a tre volumi, del pianale Fiat Tipo che già aveva dato vita alla Lancia Dedra ed alla Fiat Tempra, fece storcere il naso a non pochi Alfisti per quanto poi il successo commerciale fu più che discreto.
I motivi delle perplessità iniziali furono la ormai solita trazione anteriore ed anche una linea non particolarmente aggressiva ed un po’ pesante nelle proporzioni della parte posteriore.
Quest’ultimo aspetto oggi ci pare superato perché su un’auto di venti anni ciò che non è propriamente bello diviene caratteristico e le pochissime 155 ben conservate si fanno guardare con benevola indulgenza se non proprio con ammirazione.
L’altra questione (la trazione anteriore) la saltiamo a piedi pari trattando della versione Q4 in quanto, come si può intuire già dalla sigla, si tratta di una trazione integrale.
Ben conosciuta, tra l’altro, dagli appassionati, visto che è la stessa identica che muove la Lancia Delta HF Integrale Evoluzione, dotata di tre differenziali con quello centrale integrato da un giunto viscoso e quello posteriore di tipo Torsen autobloccante; la ripartizione della coppia, in condizioni normali di aderenza del 53% all’asse posteriore cambia il comportamento della berlina normale portandolo più vicino a quello di una trazione posteriore; il motore a sedici valvole turbocompresso e catalizzato, invece, rispetto a quello della Delta subisce qualche modifica per differenziarlo un po’ da quello della cugina pigliatutto e sviluppa qualche cavallo in meno (186 invece di 205).
L’allestimento della vettura è studiato per comunicare la sportività della meccanica di questa versione e l’esuberanza delle sue prestazioni: 228 km/h e 7 secondi netti nello 0-100 km/h; superfluo, forse, aggiungere poi che è molto facile ottenere dal motore gli stessi cavalli che esprime sulla “Deltona” (e anche di più) con conseguente ulteriore aumento della prestazioni.
In tutti i modi l’impatto visivo è eloquente: bello lo spoiler anteriore con i fendinebbia di serie, le sobrie bandelle sottoporta, i cerchi ruota (apparentemente) scomponibili da 15 “, gli specchietti in tinta ed i lavafari; quasi tutte le Q4 sono state acquistate in rosso, bianco o nero e, i tutti e tre i casi, l’auto fa un’ottima figura.
All’interno i sedili anatomici anteriori, i quattro appoggiatesta, il volante ed il pomello del cambio rivestiti in pelle differenziano la Q4 dalle sorelle “povere”; a richiesta, ed oggi è molto importante che sia presente, un efficiente climatizzatore automatico; meno desiderabili invece, causa complicazione costruttiva foriera di noie, le sospensioni regolabili a controllo elettronico: se ben funzionanti consentono tuttavia, all’occorrenza, ottimo comfort e dimostrano il livello tecnologico molto elevato di questa berlina; a sua ulteriore conferma, un ABS super sofisticato a quattro canali e sei sensori, appositamente concepito per la auto a quattro ruote motrici, è montato di serie.
Sul mercato, esemplari molto belli di questa auto sono disponibili a cifre comprese tra i otto ed diecimila Euro (oltre, per il momento, non andremmo): cifre che ci paiono incredibili se raffrontate a quelle richieste per una Delta Integrale, il cui mercato, oltretutto, sta mostrando segni importanti di crescita; si dirà: la Delta ha vinto sei titoli mondiali rally, è vero, ma anche la 155 non ha dormito.
La sua carriera sportiva è lunga e densa di soddisfazioni: l’Alfa Romeo incomincia subito nel 1992 mettendo in campo la 155 GTA (strettamente derivata dalla Q4 e con un nome che è tutto un programma), che si piazza ai primi quattro posti del Campionato Italiano Superturismo dominato da Nicola Larini; nel 1993 viene montato sulla GTA il motore sei cilindri dando vita alla 155 V6 TI che fino a tutto il 1997 resterà sulla breccia; vediamo un po’ i risultati:
1993: primo posto assoluto nel DTM, il Campionato Tedesco Turismo, davanti a Mercedes, Opel e BMW ufficiali. 1994: II assoluto al DTM, I assoluta nei Campionati Inglese (BTCC) e Spagnolo (CET) Turismo, alla fine della stagione vince il premio come auto più vittoriosa del mondo nella categoria turismo. 1995: CET I assoluta. 1996: il DTM diventa ITC (Campionato Internazionale Turismo) e la 155 non riesce a vincerlo per un soffio pur vincendo più gare di tutti. 1997: I assoluta nel CET e II nel Campionato Italiano con Fabrizio Giovanardi battuto solo dalla nuovissima BMW 320i di Emanuele Naspetti.
Certamente il Campionato del Mondo Rally ha un’altra risonanza ma anche questo non ci sembra un curriculum da sottovalutare e, aggiungendo che di Alfa Romeo 155 Q4 ne sono state costruite in tutto 2701, della quali solamente 110 della seconda serie più rifinita del 1995, crediamo che i collezionisti più accorti, prima che i tedeschi ce le portino via tutte, siano stati avvisati.