Mercedes 600: orgoglio germanico

Vittorio Falzoni GalleraniAuto storicheLeave a Comment

La fama della Mercedes Benz quale costruttrice di vetture di qualità superiore è nata praticamente insieme al marchio e quindi non avrebbe mai avuto bisogno di particolari sforzi per confermare questa sua immagine; ma…c’è un ma che si chiama Rolls-Royce.

Si può dire che questa Casa inglese, per quanto per qualcuno la qualità intrinseca delle sue vetture possa apparire inferiore a causa di una tecnologia spesso non aggiornatissima, abbia significato, da sempre, qualcosa di ancor più esclusivo e speciale rispetto alla Mercedes riuscendo ad emanare attorno ai suoi prodotti, ed a chi li possiede, un’atmosfera di lusso ed esclusività tali che nessuno è mai riuscito ad eguagliare.

Per tentare di togliersi anche questa ultima spina nel fianco, la Mercedes Benz ha prodotto ricorrenti sforzi facendo appello a tutte le proprie capacità ingegneristiche… fallendo immancabilmente il bersaglio: ultimo esempio la ridondante e poco venduta Maybach per la quale si è rispolverato addirittura un marchio ad hoc.

C’è stato un caso però, e finalmente arriviamo al punto, in cui invece è andata molto vicino al centro dell’obiettivo; al Salone di Francoforte 1963 debutta, infatti, il risultato di quattro anni di lavoro finalizzato alla creazione dell’auto di lusso ‘definitiva’: il progetto W 100, commercialmente chiamato 600, nelle sue tre versioni: Limousine a passo corto, Pullman e Landaulet a passo allungato (ambedue disponibili a quattro o sei porte) con la seconda dotata di parte posteriore del padiglione totalmente apribile nelle occasioni in cui gli occupanti, in genere capi di stato o sovrani, gradiscono essere visti dalla folla.

Come si vede nulla è lasciato al caso, comprese, come da migliore tradizione della Casa, soluzioni tecniche originali alla ricerca della migliore affidabilità; prima fra tutte il circuito idraulico ad alta pressione destinato al funzionamento di tutti quegli automatismi normalmente azionati elettricamente: regolazione sedili, alzacristalli, tetto apribile, chiusura centralizzata sono alimentati da una rete di tubi in grado di resistere ad una pressione di 150 atmosfere.

Le dimensioni dell’auto sono consone alle sue ambizioni, anche considerandole secondo gli standard attuali: limitandoci alla Limousine si parla di una lunghezza ‘fuori tutto’ di 5,54 metri (in un momento in cui la rivale RR Silver Cloud, certamente non smilza, non arriva a 5,40) con relativo peso mai inferiore ai 3.000 kg; molto piacevole, invece, l’influenza esercitata sulla linea della limitata altezza della 600: 1,5 m., come un’attuale VW Golf.

Per muovere cotanta stazza, la Mercedes predispone un nuovo motore V8 di cilindrata adeguata: 6.330 cc, giusto 100 cc più del V8 della Rolls (e non crediamo sia stato un caso), per 250 CV espressi a poco più di 4.000 giri/min; non tantissimi, certo, ma bastevoli per i 200 km/h, valore più che sufficiente in ogni circostanza, anche per divertirsi qualora si decida di sedersi alla guida per capire come si comporta questo incrociatore della strada.
Certamente non male ma è molto meglio sedersi dietro e lasciare fare all’autista; oggi, poi, è un posto straordinario dove sedersi, circondati da incredibili pezzi di modernariato: se appena il primo proprietario ha attinto leggermente alla lista degli optional, è facile trovare la TV, il telefono o, addirittura un rasoio elettrico stivato nell’ampio bracciolo centrale che, meraviglia, anche dopo cinquanta anni, di solito funzionano ancora perfettamente.

D’altronde, tutto sulla 600 è a prova di bomba e costruito con criteri da aereo di linea, compresi i due alternatori per non rimanere mai con la batteria scarica e le doppie cinghie dei servizi.

Tanto impegno è stato coronato da ampio successo: 2.736 esemplari sono stati costruiti nei diciotto anni di carriera di questa straordinaria automobile, comprati dai personaggi più famosi della terra, e quasi tutti sono ancora esistenti anche se non tutti nelle condizioni che un’auto del genere richiederebbe; il problema non è tanto il reperimento de i ricambi, tutti disponibili, ma il loro costo faraonico che non tutti sono in grado di affrontare (un esempio per tutti le pastiglie dei freni posteriori costano circa 1.300 Euro).

Questo è il principale tra i motivi che mantengono, in Italia, eccezionalmente bassa la valutazione della Mercedes 600 sul mercato amatoriale: 50/60.000 Euro possono bastare per un’esemplare apparentemente molto buono; indubbiamente una grossa tentazione alla quale però, per una volta e molto a malincuore, vi consigliamo di resistere.

A meno che non siate un capitano d’industria in cerca di un’auto di rappresentanza; in quel caso, anche se il conto finale, tra acquisto e ricondizionamento, fosse simile a quello per una Mercedes S500 nuova di zecca ci pare che il ritorno, in termini di esclusività e buon gusto, sia assolutamente imparagonabile.

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