Nel pomeriggio del 28 settembre, dopo quaranta rilanci ricchi di emozione, l’Automotoclub Storico Italiano batte un nutrito gruppo di collezionisti e, con 3,44 milioni di Euro, si aggiudica la storica collezione Bertone.
Ho potuto vivere quasi in diretta questo evento poiché, facendo parte della Commissione Tecnica in qualità di Coordinatore, ero, insieme con i miei colleghi, nei locali dell’A.S.I. quando la cosa si è concretizzata; se ne era parlato fin dalla sera prima a cena senza coltivare soverchie speranze mentre invece verso metà pomeriggio la comparsa del Presidente che ci ha dato la notizia è stata salutata da tutti noi con enormi gioia e soddisfazione; un’emozione che non dimenticherò.
Fortunatamente questa raccolta era stata a suo tempo dichiarata d’interesse culturale dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che aveva anche stabilito, nel contempo, che non potesse essere smembrata e/o trasferita all’estero; ciò ha indubbiamente aiutato nel tenere lontani i peggiori speculatori del settore ma il rischio che finisse in mani private e chiusa quindi agli occhi del pubblico era comunque reale. Riporto con gioia, invece, quanto dichiarato dall’ avv. Roberto Loi, presidente dell’A.S.I.:
“Riteniamo che, in ottemperanza dei fini statutari, A.S.I. debba svolgere preminentemente l’attività di conservazione del patrimonio motoristico storico nazionale; una collezione come quella di Bertone vi entra certamente con un ruolo di primo piano e, avendone la possibilità economica, A.S.I. ha ritenuto giusto e doveroso partecipare all’asta. Circa quattro anni fa, sapendo che era in corso la vendita di alcuni veicoli prestigiosi della collezione, avevo richiesto un intervento dell’Associazione per avviare un procedimento che avesse come obiettivo quello di porre il vincolo della sovrintendenza su questi beni ritenuti culturali al fine di impedirne il trasferimento all’estero e la vendita di singole vetture. Il ricorso fu accettato ed è grazie ad esso se oggi possiamo tenere qui in Piemonte un patrimonio nazionale come questo. E’ certamente un’operazione che nessun’altra associazione avrebbe potuto portare a termine. E’ stato possibile tale risultato poiché in passato A.S.I. ha voluto e saputo accantonare gli avanzi di gestione che oggi sono serviti per acquistare la collezione e che in futuro consentiranno nuove operazioni che vadano a sostituire le mancate entrate dovute alla Legge di Stabilità 2015. Adesso porteremo avanti un programma che definiremo nelle prossime riunioni consiliari che permetterà agli associati, agli appassionati ed ai semplici curiosi di ammirare le 79 vetture della collezione Bertone”.
I veicoli venduti singolarmente qualche anno fa, cui fa cenno l’avv. Loi, sono quelli aggiudicati all’asta RM del maggio 2011a Cernobbio (CO), in occasione del Concorso d’eleganza di Villa d’Este; presero il volo in quella occasione le Lamborghini Marzal, Bravo ed Athon, le Lancia Stratos Zero e Sibilo nonché la Chevrolet Testudo; magnificenze automobilistiche che, dopo di allora, il pubblico potrà ammirare solo quando i loro proprietari lo riterranno opportuno.
Mai come in questo caso, quindi, l’A.S.I. è degna di ringraziamento; prima per essere riuscita a fermare lo scempio che abbiamo appena descritto e poi, oggi, per aver saputo assicurare al pubblico italiano la possibilità di godere in futuro della vista del ‘grosso’ (ripeto: 79 vetture) di questa collezione che comprende quasi tutte le opere d’arte che i vari Stilisti che si sono succeduti a capo del Centro Stile Bertone hanno prodotto sia nel campo delle vetture di produzione sia in quello delle cosiddette ‘concept’: quei prototipi che rappresentano il più smagliante biglietto da visita di un Carrozziere nei vari Saloni dell’auto; e stiamo parlando di Giuseppe Scarnati, Franco Scaglione, Giorgetto Giugiaro e Marcello Gandini, solo per citare i più famosi.
Presto gli appassionati di tutto il mondo potranno ammirale dal vivo in tutto il loro splendore.
One Comment on “ASI e Collezione Bertone un operazione di straordinaria valenza culturale”
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